CRISI DELLA SINISTRA
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CRISI DELLA SINISTRA
Forse è riduttivo credere che la mancata adeguazione della sinistra ad una società in evoluzione sia l'unica spiegazione della sua crisi. Intanto si può fare un discorso simile per la destra europea, la quale non mi sembra in condizioni estremamente più favorevoli.
La sinistra moderna comunque paga ancora le colpe della sua nascita ideale. L'Illuminismo e la Rivoluzione francese tentarono l'impresa impossibile di far calzare addosso all'uomo reale lo stampino dell'uomo ideale: per intenderci, l'uomo portatore di diritti universali. Da allora le utopie vennero fuori come funghi: ciascuna con il suo punto di vista su chi sia veramente questo uomo ideale, quali diritti abbia, eccetera. E' chiaro che queste dispute sono tanto prive di significato quanto l'assemblea del senato romano nell'età imperiale. Chi veramente teneva le redini dello stato ha potuto setacciare quelle teorie e usarle a proprio comodo, quando più gli serviva. Già alla base quelle idee erano pericolanti: l'universalizzazione dell'uomo non ha mia tenuto conto dell'uomo in carne ed ossa. Spesso furono proprio coloro che ammantavano le loro azioni di fini che coinvolgessero l'intera umanità, a macchiarsi dei crimini più atroci. Come chi oggi vorrebbe trasformare l'ONU nel club delle democrazie.
Quando il giocattolo dei diritti si romperà, come è successo prima a quello della religione e della nobiltà di sangue, se ne troverà subito un altro, un'altra etica, un'altra morale calata dall'alto di un castello il cui cuore resta inaccessibile all'uomo in carne ed ossa.
La domanda da porsi è se in fondo l'influenza della sinistra riformista sul capitalismo non sia stata finora del tutto inutile. Infatti, nello stesso tempo in cui veniva abolita la schiavitù in America e i lavoratori cominciavano ad ottenere i primi risultati dalle lotte sindacali, lo sfruttamento veniva traslocato sugli immigrati, nonché direttamente nei paesi di origine delle materie prime. In questi casi la sinistra contribuì forse alla creazione di una classe media, alle spalle però delle maggioranze silenziose di popoli torturati e sradicati dalle loro terre che costituivano la colonna portante di un'economia schiavile. Oggi che le classi medie svaniscono nel nulla da cui sono apparse, la miseria del capitalismo non è più nascosta dietro un velo. Perciò la sinistra ha servito gli interessi di coloro che credeva di combattere, intessendo il velo dietro il quale il capitalismo poteva portare a termine indisturbato i suoi progetti.
E' chiaro che anche l'asino, dopo aver inseguito a lungo la carota, si rende conto prima o poi della vanità dei suoi sforzi. Ma l'indomani se ne dimentica. Per questo io rifiuto di credere nel velo di Maya, una volta per tutte. Rifiuto la sinistra.
La sinistra moderna comunque paga ancora le colpe della sua nascita ideale. L'Illuminismo e la Rivoluzione francese tentarono l'impresa impossibile di far calzare addosso all'uomo reale lo stampino dell'uomo ideale: per intenderci, l'uomo portatore di diritti universali. Da allora le utopie vennero fuori come funghi: ciascuna con il suo punto di vista su chi sia veramente questo uomo ideale, quali diritti abbia, eccetera. E' chiaro che queste dispute sono tanto prive di significato quanto l'assemblea del senato romano nell'età imperiale. Chi veramente teneva le redini dello stato ha potuto setacciare quelle teorie e usarle a proprio comodo, quando più gli serviva. Già alla base quelle idee erano pericolanti: l'universalizzazione dell'uomo non ha mia tenuto conto dell'uomo in carne ed ossa. Spesso furono proprio coloro che ammantavano le loro azioni di fini che coinvolgessero l'intera umanità, a macchiarsi dei crimini più atroci. Come chi oggi vorrebbe trasformare l'ONU nel club delle democrazie.
Quando il giocattolo dei diritti si romperà, come è successo prima a quello della religione e della nobiltà di sangue, se ne troverà subito un altro, un'altra etica, un'altra morale calata dall'alto di un castello il cui cuore resta inaccessibile all'uomo in carne ed ossa.
La domanda da porsi è se in fondo l'influenza della sinistra riformista sul capitalismo non sia stata finora del tutto inutile. Infatti, nello stesso tempo in cui veniva abolita la schiavitù in America e i lavoratori cominciavano ad ottenere i primi risultati dalle lotte sindacali, lo sfruttamento veniva traslocato sugli immigrati, nonché direttamente nei paesi di origine delle materie prime. In questi casi la sinistra contribuì forse alla creazione di una classe media, alle spalle però delle maggioranze silenziose di popoli torturati e sradicati dalle loro terre che costituivano la colonna portante di un'economia schiavile. Oggi che le classi medie svaniscono nel nulla da cui sono apparse, la miseria del capitalismo non è più nascosta dietro un velo. Perciò la sinistra ha servito gli interessi di coloro che credeva di combattere, intessendo il velo dietro il quale il capitalismo poteva portare a termine indisturbato i suoi progetti.
E' chiaro che anche l'asino, dopo aver inseguito a lungo la carota, si rende conto prima o poi della vanità dei suoi sforzi. Ma l'indomani se ne dimentica. Per questo io rifiuto di credere nel velo di Maya, una volta per tutte. Rifiuto la sinistra.
Daniele De Luca- Messaggi : 14
Data di iscrizione : 04.04.08
Re: CRISI DELLA SINISTRA
credo tu abbia centrato in pieno il punto. nel momento in cui l'idea diventa ideale, e quindi ideologia, acriticamente imposta con la violenza (verbale e non), trapassa il senso stesso del "a misura d'uomo", e diventa quindi dis-umana.
sempre per non citare il comunismo e il nazionalsocialismo, potremmo parlare di capitalismo. anche qui bisognerebbe distinguere tra "capitalismo teorico", quello fatto di meritocrazia e di giusto reinvestimento degli utili garantiti dal mio ingegno e i miei talenti (cfr. la parabola dei talenti) a capitalismo cosidetto "selvaggio", quello dove pochi gruppi i.e. le corporations si mettono al di sopra della leggi dello stato e del capitalismo stesso (libero mercato, concorrenza), sostituendosi di fatto allo Stato stesso, (creandone di transnazionali) e al mercato stesso. questi fanno l'errore grandissimo di considerare solo più l'accumulo di denaro il fine del mercato stesso, e quindi di potere, e di predominio, oltretutto scordandosi completamente di quello che è l'unico vero capitale, il capitale naturale, cioè le risorse della natura.
il capitalismo e l'uomo con lui è destinato a sparire se non capirà che sta economicamente sbagliando tutto, ovverosia facendo investimenti folli che stanno distruggendo tutto il suo capitale base (le risorse naturali).
la favola del Re Mida insegna, ma (si sa) l'uomo non impara mai...
papale: solo chi porta avanti temi di capitalismo naturale e quindi di decrescita, ed è libero dallo schiavismo dei capitalisti selvaggi (leggasi, finanziamenti delle corporations) può veramente rappresentare il nuovo
sempre per non citare il comunismo e il nazionalsocialismo, potremmo parlare di capitalismo. anche qui bisognerebbe distinguere tra "capitalismo teorico", quello fatto di meritocrazia e di giusto reinvestimento degli utili garantiti dal mio ingegno e i miei talenti (cfr. la parabola dei talenti) a capitalismo cosidetto "selvaggio", quello dove pochi gruppi i.e. le corporations si mettono al di sopra della leggi dello stato e del capitalismo stesso (libero mercato, concorrenza), sostituendosi di fatto allo Stato stesso, (creandone di transnazionali) e al mercato stesso. questi fanno l'errore grandissimo di considerare solo più l'accumulo di denaro il fine del mercato stesso, e quindi di potere, e di predominio, oltretutto scordandosi completamente di quello che è l'unico vero capitale, il capitale naturale, cioè le risorse della natura.
il capitalismo e l'uomo con lui è destinato a sparire se non capirà che sta economicamente sbagliando tutto, ovverosia facendo investimenti folli che stanno distruggendo tutto il suo capitale base (le risorse naturali).
la favola del Re Mida insegna, ma (si sa) l'uomo non impara mai...
papale: solo chi porta avanti temi di capitalismo naturale e quindi di decrescita, ed è libero dallo schiavismo dei capitalisti selvaggi (leggasi, finanziamenti delle corporations) può veramente rappresentare il nuovo
davide.bono- Messaggi : 30
Data di iscrizione : 10.04.08
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