Circolo della Decrescita Felice di Torino
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Messaggio  davide.bono Gio 10 Apr 2008 - 3:31

penso che sia carino presentarci per capire almeno con chi si sta parlando, che dite?


Ciao a tutti, sono Davide, classe 1980, medico, vorrei occuparmi del lato sanitario, come rischio per la salute, dell'inquinamento antropoindotto (inceneritori e diossine in primis) e degli stili di vita, credo che senza modificare gli stili di vita, non si va lontano.
vi consiglio un bel sito www.isde.it
vado in bici il più possibile, una graziella rallye 20", amo la musica...e ...dormo troppo poco.

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Messaggio  Erica Guerraz Ven 11 Apr 2008 - 15:44

come te penso che sia fondamentale il lavoro per una civiltà della salute.
Mi chiamo Erica ho una lunga esperienza, (non sono più di primo pelo), nel settore socio-sanitario sia come tecnico che come funzionaria, sono molto interessata ad un gruppo sia riflessione che progettuale su tematiche che riguardino il mondo dell'istruzione in una visione socio-sanitaria.
Se qualcun altro è interessato forse si potrebbe pensare ad un gruppo.
Cordialmente
erica

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Messaggio  claudia Ven 11 Apr 2008 - 23:54

sunny Sono un'insegnante di scuola media superiore. Sono interessata a riflessioni sull'istruzione, sulla "civiltà della salute" di cui parla Erica, sul concetto della decrescita da presentare ai giovani, vera nostra speranza, se sapremo coinvolgerli e convincerli della bontà dei nostri valori . A tal proposito vorrei complimentarmi molto con la giovane studentessa di Economia che alla riunione del 2 aprile al Sereno Regis ha fatto un ottimo intervento, invitando le varie "anime" che si riconoscono nella decrescita a unire i loro intenti, azioni e iniziative. Sono d'accordo e mi auguro davvero che questo nascente circolo torinese promuova confronto, ascolto e dialogo: ne abbiamo bisogno!

claudia

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Messaggio  Erica Guerraz Sab 12 Apr 2008 - 10:33

Cara Claudia sono in sintonia con te.
Come te penso sia importante un pensiero comune che unifichi le anime sensibili.
Anime che sanno che la vera ricchezza sta nei beni comuni.
La purezza dell'aria, dell'acqua, della terra, dei sentimenti, della solidarietà e della condivisione.
Se sei d'accordo possiamo pensare ad una data per un incontro allargato.
Con gioia Erica

Erica Guerraz

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Messaggio  claudia Sab 12 Apr 2008 - 20:16

D'accordissimo per un incontro: aspettiamo solo che si aggiunga qualche altra "anima sensibile" alla purezza e bellezza della natura e delle persone che ascoltano e condividono! Chi vuole costruire con noi un "mattoncino" di questo neonato circolo che, come tutti gli infanti, ha bisogno di molta cura, attenzione ed entusiasmo per muovere i suoi primi passi???
sunny
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Presentazioni Empty La sostenibilità ha come corollario la decrescita...solo che non la nomina: dice i problemi, ma non indica chiaramente la strada.

Messaggio  Salvatore Gagliano Gio 17 Apr 2008 - 1:22

Ciao a tutti.
Io mi chiamo Salvatore, sono nato nel 1975 e sono un ingegnere chimico.
Sono interessato a questo approccio della decrescita in toto (finalmente un movimento che si propone di affrontare in maniera sistematica i mali che affliggono la nostra società), ma posso essere più operativo e/o propositivo sui temi dell'energia7trasporti, dei rifiuti e magari dell'istruzione.
Al momento lavoro nel settore energetico (faccio ricerca applicata soprattutto su quell'idrogeno che Pallante non vede di buon occhio...ma credo che nei limiti e nell'ottica in cui gliene parlerò io non sarà contrario). Ho fatto la tesi sull'analisi degli inquinanti atmosferici contenuti nell'aria urbana, ed in particolare delle polveri atmosferiche e dei metalli pesanti in essa contenuti, per cui potrei anche essere di supporto a qualcuno del campo sanitario, ad esempio per qualche dato.
Spero di conoscervi presto.
Saluti Very Happy

Salvatore Gagliano

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Messaggio  Daniele De Luca Gio 17 Apr 2008 - 11:39

Ciao a tutti, io sono Daniele.
Anche io sto facendo l'insegnante nella scuola media, anche se non è proprio la mia vocazione. Sono d'accordo con Erica e Claudia. Secondo me la scuola è un luogo dove, nonostante tutti i buoni propositi, viene passato un messaggio di conformismo e omologazione ai valori dominanti, che sono quelli contro cui si battono gli "obiettori della crescita" come noi. La propaganda sviluppista è ben visibile tra le righe dei libri di storia e geografia, ad esempio. Io credo che molti insegnanti, se fossero invitati a farlo, promuoverebbero volentieri laboratori su temi legati alla decrescita. Perciò attiviamoci!

Daniele De Luca

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Messaggio  davide.bono Mar 22 Apr 2008 - 20:21

ciao salvatore, molto interessante.
hai per caso tra le mani un valido epidemiologo o statistico?

hai dati anche sugli inceneritori?

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Messaggio  Salvatore Gagliano Mer 30 Apr 2008 - 20:44

No, purtroppo gli unici dati che ho in mano sono quelli sull'aria urbana (di Palermo) da me utilizzati per la mia tesi. Questi possono essere utili più che altro a titolo esemplificativo...ad esempio ho una bella foto che mostra il confronto tra un filtro prelevato nelle immediate vicinanze di una città (il cosiddetto "fondo, che viene utilizzato come "bianco"") ed uno prelevato in pieno centro...parla da sola. Non ho contatti con valenti epidemiologi o statistici. Se dovesse servire, di qualche calcolo statistico potrei forse riuscire ad occuparmi io. Per il resto, per quello di cui posso essere di utilità con l'esperienza (limitata all'esperienza di tesi) che ho sull'argomento polveri (in generale, non specificatamente su quelle degli inceneritori) sono a disposizione. Sugli inceneritori ho del materiale di una materia che ho studiato che spiega cosa esce da un generico inceneritore (non ricordo bene a che livello di dettaglio...appena ce lo ho sotto mano controllo)...ma non so quanto possa servire.

Saluti.

Salvatore Gagliano

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Messaggio  Erica Guerraz Ven 9 Mag 2008 - 11:12

Carissimi mi scuso preventivamente di questa mia, che spero possa essere uno stimolo per coagulare in modo costruttivo le reciproche ricchezze; non c’è nulla di personale in ciò che esprimo, infatti, faccio riferimento ad un variegato numero di esperienze non solo personali.
I tentativi di coagulare entusiasmi, saperi e sensibilità spesso rimbalzano su muri di gomma. Da un lato troviamo i poveri di spirito che si sentono minacciati dal sapere collettivo, dall'altro i parassiti, (funzionari e quanto altro), che dilagano nelle maglie del tessuto sociale e che, o temono qualunque proposta possa mettere in discussione il loro ruolo o, al contrario, se ne approfittano svilendo e banalizzando le proposte per fini personali e non connessi alle reali esigenze collettive. Inoltre il cambiamento è sempre percepito come un salto nel nulla e attiva molta resistenza.
Penso sia importante lavorare per dare vita ad una democrazia partecipata che stimoli la condivisione e la compartecipazione, superando logiche gerarchiche e di delega. Purtroppo il gusto del potere e del servilismo sono stereotipi comportamentali difficilmente estirpabili.
Le persone sono estremamente timorose nel mettersi in gioco, temono che collettivizzare, anche solo in parte, il proprio sapere, i propri averi, il proprio lavoro possa causare povertà. E' molto difficile passare da una logica dell'avere, statica e facilmente riconoscibile ad una logica dell'essere, del fluire, del movimento, della funzione.
In questa ottica lavoro per favorire modalità eco-solidali dando il mio contributo per migliorare la logistica, l'organizzazione e dando sostegno ad iniziative che favoriscono il nascere di un'intelligenza collettiva.
E’ in questo contesto di “paura” e di banali logiche di potere che occorre lavorare e trovare soluzioni condivisibili.
Spero caldamente che le persone buona volontà si coagulino ma mi convinco sempre più che questo può essere fatto solo in strutture alternative attraverso progetti che rispondano alle necessità primarie: lavoro, casa, salute, amicizia. Attorno ai bisogni reali è possibile creare una forza vera e di reale impatto.
La vera ricchezza siamo noi, se partiamo da noi possiamo aprirci un varco e tessere legami di fratellanza oltre i muri delle istituzioni.
Un a presto cordialmente
Erica

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Messaggio  Daniele De Luca Dom 11 Mag 2008 - 1:37

Come il fiume scorre sempre verso il basso, così le persone, se prese come un insieme abbastanza numeroso, perseguono sempre il massimo guadagno possibile nel più breve tempo. Ha difficile presa, io credo, su questo insieme la minaccia di possibili disgrazie future, se essa è bilanciata da un benessere nel presente. L'insieme non può ragionare. Solo i singoli possono farlo.
Ma proprio a motivo della sua caparbietà, il fiume può rompere gli argini; allo stesso modo le persone possono mostrare una forza capace di rovesciare un mondo. Ne abbiamo avuto molti esempi. Sappiamo anche, però, che ogni tipo di movimento che coinvolge gruppi troppo ampi inesorabilmente perde spinta ideale e non produce cambiamento. Ne abbiamo un esempio nel caso argentino. Infatti, come il fiume rompendo gli argini non contravviene alla gravità, così le persone mostrano la loro forza per la stessa identica ragione per cui prima si sottomettevano: per avere il massimo guadagno nel più breve tempo.
Mi riesce difficile credere, in sostanza, che la collettività abbia una coscienza, che si possano stimolare le persone, sempre prese come un insieme, a comportarsi in modo coscienzioso solo perchè razionalmente dovrebbero farlo. La collettività può solo essere incanalata, come l'acqua, da qualcuno e costretta a prendere una strada diversa. Tuttavia questo non scongiurerebbe il pericolo che in futuro la collettività torni a commettere gli stessi errori.
Le persone possono ragionare collettivamente solo in gruppi sufficientemente piccoli da fare sì che l'individuo signolo e l'insieme non siano incommensurabili; dove cioè ciascuno possa esprimere non una misera crocetta, ma un opinione; dove tutti conoscano personalmente tutti. Senza voler essere pessimisti, diciamo questo: fino al momento in cui le persone saranno una collettività esse saranno solo un numero, come una mandria o un gregge, ed agiranno passivamente. Fino ad allora l'unica speranza è scavare un canale, ed aspettare che l'acqua arrivi; cioè fuor di metafora, mostrare coi fatti alle persone che decrescere rappresenta un guadagno a breve termine. Se un giorno esse smetteranno di essere collettività e diverranno individui, cioè vivranno in gruppi autonomi sufficientemente piccoli, allora potranno prendere delle scelte.

Daniele De Luca

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Messaggio  davide.bono Dom 11 Mag 2008 - 23:54

Erica Guerraz ha scritto:Carissimi mi scuso preventivamente di questa mia, che spero possa essere uno stimolo per coagulare in modo costruttivo le reciproche ricchezze; non c’è nulla di personale in ciò che esprimo, infatti, faccio riferimento ad un variegato numero di esperienze non solo personali.
I tentativi di coagulare entusiasmi, saperi e sensibilità spesso rimbalzano su muri di gomma. Da un lato troviamo i poveri di spirito che si sentono minacciati dal sapere collettivo, dall'altro i parassiti, (funzionari e quanto altro), che dilagano nelle maglie del tessuto sociale e che, o temono qualunque proposta possa mettere in discussione il loro ruolo o, al contrario, se ne approfittano svilendo e banalizzando le proposte per fini personali e non connessi alle reali esigenze collettive. Inoltre il cambiamento è sempre percepito come un salto nel nulla e attiva molta resistenza.
Penso sia importante lavorare per dare vita ad una democrazia partecipata che stimoli la condivisione e la compartecipazione, superando logiche gerarchiche e di delega. Purtroppo il gusto del potere e del servilismo sono stereotipi comportamentali difficilmente estirpabili.
Le persone sono estremamente timorose nel mettersi in gioco, temono che collettivizzare, anche solo in parte, il proprio sapere, i propri averi, il proprio lavoro possa causare povertà. E' molto difficile passare da una logica dell'avere, statica e facilmente riconoscibile ad una logica dell'essere, del fluire, del movimento, della funzione.
In questa ottica lavoro per favorire modalità eco-solidali dando il mio contributo per migliorare la logistica, l'organizzazione e dando sostegno ad iniziative che favoriscono il nascere di un'intelligenza collettiva.
E’ in questo contesto di “paura” e di banali logiche di potere che occorre lavorare e trovare soluzioni condivisibili.
Spero caldamente che le persone buona volontà si coagulino ma mi convinco sempre più che questo può essere fatto solo in strutture alternative attraverso progetti che rispondano alle necessità primarie: lavoro, casa, salute, amicizia. Attorno ai bisogni reali è possibile creare una forza vera e di reale impatto.
La vera ricchezza siamo noi, se partiamo da noi possiamo aprirci un varco e tessere legami di fratellanza oltre i muri delle istituzioni.
Un a presto cordialmente
Erica

innanzitutto ciao erica.

x daniele: sì e no, condivido, grossolanamente, penso alla folla che diventa capace di compiere efferatezze che i singoli non sarebbero capaci (cfr. Manzoni), penso appunto che la folla si svuoti delle proprie capacità intellettive ancorchè decisionali, in quanto stranamente nelle folle si determina una volontà incredibilmente univoca e chiara...ma da chi? da cosa? forse dall'istintualità umana...ferale...animale?

che, forse, decrescere significhi andare contra naturam?
ritornare alla natura e al solidale può esserlo?

o forse che l'uomo si adagia nelle sue condizioni,e solo grandi eventi comportano "rivoluzioni".
ma le rivoluzioni nascono da un malessere insostenibile e dalla consapevolezza dello stesso.

quindi al momento quello che si deve fare è creare consapevolezza del malessere e gestirlo per un trapasso in maniera non violenta.

quello che diceva erica, appunto, che condivido in pieno, è importantissimo: la ricerca della democrazia partecipata, visto il totale fallimento di quella rappresentativa, della delega. ovverosia non democrazia diretta, chè saremmo utopici più del tommaso moro, a poter credere, che, nascondendo le sacche di analfabetizzazione di ritorno, e quelle di menefreghismo, si possa coinvolgere tutta la popolazione nel determinismo del processo politico o almeno della res publica.
ma permettere la partecipazione a tutti coloro i quali sono di loro sponte interessati. quindi coinvolgere il più possibile persone, spiegando che anche decrescere, o mangiare locavoro o vegetariano è fare politica.
eliminare barriere che scoraggiano e limitano la partecipazione.

creare, come dicevi tu, daniele, piccoli gruppi ecosolidali può servire per diffondere le proposte...ad es penso ai condomini solidali.

x erica: cosa intendevi con puntare solo ai bisogni primari?
la felicità e il portafoglio non lo sono?

davide.bono

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Presentazioni Empty La pratica è la miglior risposta

Messaggio  Erica Guerraz Mar 13 Mag 2008 - 13:36

Caro Davide,
sono in perfetta sintonia e armonia con ciò che tu dici.
Benessere, ovvero salute, lavoro, denaro (ricchezza), sono i luoghi reali dove attivarsi.
Occorre lavorare per dare forma ad una nuova visione.
Una nuova visione che si manifesta nelle scelte personali e collettive.
Basta parole ora passiamo ai fatti.
Occorre partire da noi. Noi dobbiamo essere artefici di nuovi modelli e stili di vita che contagino il sistema.
Dobbiamo unirci per costruire.
Erica

Erica Guerraz

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